Il piccione: una carne che divide. Ma quanto è buono e quanto può elevare la vostra cucina?

Il piccione: una carne che divide. Ma quanto è buono e quanto può elevare la vostra cucina?

Ci sono alcuni cibi che da sempre generano un doppio schieramento tra i consumatori: da un lato quelli del “è buonissimo”, dall'altro quelli del “non lo mangerei mai”. Il piccione - così come l’anguilla, o le frattaglie, per citarne altri - appartengono al genere.

Parliamo oggi di piccione, un volatile che, si voglia o meno, ha conquistato con la sua carne una posizione di privilegio nell’alta cucina. E non stiamo parlando solo di storia recente. La correlazione tra carne di volatile - cucina nobile si ritrova già a partire dal Medioevo: il consumo di questi animali rimandava a una sorta di elevazione figurativa, in linea con l’astrazione sociale dei più abbienti. Nei castelli vi erano persino delle torri «colombaie» destinate al nidificare dei piccioni, usati persino come merce di scambio o come moneta, tanto era il loro valore.

Facendo un balzo in avanti, ritroviamo un piccione protagonista nell’alta gastronomia francese, ma anche elemento di pregio in cucine italiane tradizionali, come quella parmigiana o toscana. E ancora, arrivando ai giorni nostri, eccolo ingrediente principe nel menu di numerosi ristoranti blasonati del nostro Paese, con abbinamenti più o meno usuali. Andrea Berton lo accosta a papaya e pop corn; Alfio Ghezzi a fortunella cavolfiori, crema di barbabietole, chinotto e grappa Sherry Cask; Massimo Bottura l’ha reso protagonista di una "Caccia al piccione” (andate a vedere); Niko Romito del suo celebre piccione, fondente e pistacchio. I motivi di tanto successo nella cucina di un certo rango? Senz'altro per la qualità della carne, ma anche per la difficoltà di preparazione e cottura: aumentando il quoziente di difficoltà cresce il valore del prodotto e del piatto finito. Stiamo parlando naturalmente di una preparazione e una cottura classica (non con il roner); la sfida per lo chef è cuocerlo al sangue, mantenendolo tenero e succulento.

Il prodotto Davigel
Anche questa volta vogliamo farvi una proposta accessibile e di alta qualità: il petto di piccione Davigel.
Chi è venuto a trovarci in fiera, a Cosmofood, lo ha potuto assaggiare apprezzandone la qualità oltre che la facilità d'impiego. Già spiumato e disossato, munito della sua pelle (componente che ben si presta alla presentazione) il piccione Davigel è pronto per essere cotto e servito come secondo piatto o antipasto. Non si hanno problemi di pulizia e c'è la possibilità di conservarlo in freddo.

Per informazioni scrivi a info@marchispa.com o chiedi al tuo agente di zona!

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