Tra i nostri clienti, Antica Trattoria La Moreieta dal 1890

Tra i nostri clienti, Antica Trattoria La Moreieta dal 1890

Quattro generazioni. Se siete ristoratori - ma anche se non lo siete - capirete quanto sia difficile dare una continuità di questa portata ad un ristorante.

Eppure qui, all’Antica Trattoria La Moreieta, ad Arcugnano, sta accadendo. La storia dell’insegna porta come anno d’inizio il 1890, ovvero quando Italia, originaria di Soghe, rientrata per amore dall’Argentina, decise di mettere su famiglia e rimboccarsi le maniche. Nei mesi trascorsi come emigrata oltreoceano si era avvicinata ai fornelli, più per sostentamento dei braccianti che per lei stessa, e tornata in patria decise di continuare a fare fare questo: accogliere e cucinare. Trovò l’occasione in questo luogo - esattamente dove ha sede oggi la Moreieta -  che già trascinava con sé una bella storia: si dice vi fosse una stazione di posta, un bivacco per i cavalli, e che fosse uno snodo importante, di ristoro e villeggiatura, persino per i veneziani. Oltre ad aprire locanda, ristorante e bottega, Italia mise al mondo sette figli, tra cui Angelo, la seconda generazione a guidare la trattoria. Angelo ebbe a sua volta altri figli tra cui Giorgio, che sposò Edda. A detta di Stefano - che ci ha raccontato per filo e per segno tutte le vicende, e con il fratello Roberto rappresenta la terza generazione - è stata proprio Edda, la loro madre, l'anello che ha tenuto in vita il locale. La sua curiosità, il suo legame con il territorio, il suo sguardo contemporaneo l’hanno spinta ad introdurre prodotti nuovi in cucina, e a ridefinire i piatti, rendendoli più attuali. Ne è l’esempio il “suo” risotto al tartufoun piatto che ha cambiato le prospettive di un luogo che, al tempo, era in ritardo su tutto” racconta Stefano. Se oggi un risotto al tartufo qui, così come un tagliolino, è una proposta ben salda nel menu, non possiamo dire altrettanto dell’epoca in cui Edda lo propose per la prima volta. Quel tubero tanto pregiato era un prodotto locale, sì, ma fino ad allora semi-sconosciuto. E inserirlo nel menu, rappresentò la svolta. “Quello stesso risotto al tartufo oggi è proposto da mio figlio Mattia, classe 1992. Mamma Edda veglia sempre sulla cucina, ma è lui ad avere in mano le redini delle comande e a replicare quel piatto fedelmente. In sala c’è poi l’altro mio figlio, Giorgio, anche lui è la quarta generazione de la Moreieta. Mi affianca e sta imparando tanto”. E ne ha un buon esempio: Stefano vanta esperienze importanti in tante strutture ristorative e alberghiere. Si era messo in moto sin da giovanissimo con un obiettivo preciso: “Ogni mia esperienza é stata funzionale a far crescere il ristorante di casa. La forza dell’Antica Trattoria Moreieta è insita proprio nel valore che ha per noi, e per la nostra famiglia, questo luogo- spiega Stefano. Qui c’è un forte senso di protezione. Lo respirano anche gli ospiti che, come noi, sono qui da generazioni. Abbiamo uno spirito di collaborazione solidissimo e dobbiamo molto anche mia moglie, e tutti i nostri collaboratori”.  Se andate a trovarli preparatevi ad un menu con piatti tipici ben presentati, a una carta dei vini con oltre 400 etichette e delle sale calde. Ma anche ad un contesto inaspettatamente rilassante: intorno si dipanano i sali e scendi dei Colli Berici, percorsi ciclopedonali, e pure un lago, il Lago di Filmon, che in molti non avranno mai sentito nominare. E, tempo e nebbia permettendo, potrete scorgere con un certo stupore anche le bellissime Alpi.

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